Partire per il Queensland per 15 gg con 10 Kg tra tutto... sì può fare.
Ed è anche un bel vivere, se accetti la condizione.
Cairns
mi accoglie con un affettuoso abbraccio caldo umido.
Ci
deve essere un sistema studiato e sviluppato per far sentire tutti
come dentro un immenso bagno turco.
Atterro
alle 13, con un jet lag di 30 minuti.
Alle
16 mi sembra di avere un jetleg di 6 ore e sverrei per la stanchezza.
E
nel dubbio dormo per un paio d'ore.
Quando
fa buio l'aria è decisamente più respirabile.
I
miei compagni di camera in ostello sono
una coppia di canadesi del
Quebec (che poi scoprirò non essere una coppia... oppure lui l'ha
abbandonata distruggendole il cuore... cose che succedono, si sa!) e
un tipo magromagromagro, estremamente amichevole e tutto Yoh,
Man!
che parla con un terribile accento australiano.
Si
chiama Dan. Fa il backpacker,
anche se non ne ha ne' il fisico... ne' la valigia.
Ma
chi sono io per giudicare, dall'alto del mio piccolo trolley?
Ore
dopo scoprirò che Dan viene da una città centrale dell'Inghilterra
che ho fatto pietosamente finta di conoscere e che ora ho persino
dimenticato.
Quindi
il suo non è accento australiano.
E'
parlato coatto inglese.
Quando
mi sveglio, verso le 18,30, Dan è pronto per la cena e mi invita a
mangiare con lui. Il mio jet lag
personale mi mette in una condizione che potrebbe essere qualunque
ora, quindi... mangiare va bene.
Scopro
che l'ostello in cui siamo, la Caravella (giuro, è stato un caso!!!)
oltre a essere un posto terribile, (ma mai quanto quello a Sydney) è
convenzionato con un Hirish pub in cui si cena con soli 6$e50.
E
vuoi dirgli di no?
Dan
mi assicura che si mangia bene, ma detto da un inglese coatto non ha
proprio lo stesso valore di una recensione gastronomica di
Bastianich.
Vado
su una bistecca... che sbagliare sulla bistecca è davvero
difficile... specie quaggiù che hanno una carne buona come poche ne
ho mangiate nella vita.
Non
è niente male.
A
me e Dan si uniscono altri due inglesi, di una "frazioncina"
vicino a Londra: Heathrow! E qui non ho dovuto mentire quando ho
detto a Cris e Harmony che sì, sapevo dov'era casa
loro! #essonsoddisfazioni
Cris
e Harmony sono la classica coppia di inglesi in forte forte...
FORTE... sovrappeso.
Anche
loro backpackers e, come tutti o quasi, arrivano da Sydney.
Non
credo siano una coppia... più una specie di trombamici da viaggio.
Che
male... non fa mai!
Non
sto simpatico a Harmony e ai suoi due hamburger che divora per
cena... ma chissenefrega, tanto la cosa è reciproca. Parla un
inglese slang terribile con un accento che di british ha davvero
nulla. Quando va in combo con Dan mi sembra di essere stato invitato
nel pubblico del Uomini
e Donne (anglofono
e dei poveri).
Chris
invece è un tipo terribilmente simpatico e chiacchieriamo un sacco.
Cioè,
io gli faccio due palle tanto con un botto di domande e lui,
gentilmente, mi risponde.
Come
detto, i ragazzi (che sono coetanei, anno più anno meno) arrivano da
Sydney, dove sono stati a godersi la vita per 4-5 mesi.
Chris
mi spiega che non ricorda molto della città... un po' lo annoiavano
tutti quei palazzi. Però conosce benissimo i pub. A detta sua, li ha
girati tutti e si è ubriacato nella metà di loro. Ha viaggiato
verso nord con vari autobus, facendo un po' di tappe... anche quelle,
rigorosamente annegate in profonde pinte di birra.
Subito
penso che il buon Chris la stia facendo più grossa di quello che
è... poi ricordo che sono tutti inglesi, infine noto che prima delle
20 ho già bevuto due pinte e loro stanno ordinando la quarta!
Harmony è al secondo hamburger, che, palesemente, non l'ha
soddisfatta... si confida con il tronista Dan per decidere
l'eventuale investimento nel terzo pezzo di mucca morta.
Dan
le suggerisce che forse... è meglio risparmiare per la quinta pinta.
Saggio
stratega, il vecchio Dan.
Una
parte di me li stima.
La
parte senza il fegato.
Sono
partito anche con l'obiettivo di parlare con più gente possibile e
sentire un po' di storie interessanti. Mi sto facendo un'idea sugli
australiani e sul loro paese e cerco continuamente un confronto in
merito, con chiunque incontrassi.
Così
chiedo ai miei compagni di tavolo cosa ne pensano loro
dell'Australia.
Ne
sono tutti pienamente soddisfatti.
IO: Why?
CHRIS:
Money!
IO: Aaaaah! Anything else?
CHRIS:
No, money it's enough!
Qui
pagano bene.
Specie
per lavori stagionali.
Capiamoci...
il costo della vita è alto.
Ma
i soldi non fanno mai schifo e se li hai, spenderli è meno faticoso.
Su
questo ci ritorneremo, perché è una discussione bella lunga.
Ma
c'è anche un altro aspetto: la concezione di divertimento che hanno
qua è di stampo anglofono/britannico.
Si
esce per andare a bere.
Si
beve per ubriacarsi.
Ci
si ubriaca per sfondarsi ammerda e
non ricordare nulla.
Quindi,
quando parlo con inglesi, irlandesi e americani... sono mediamente
tutti soddisfatti della concezione di divertimento che hanno qui.
Parlando
con spagnoli, francesi e italiani è invece facile trovare conferma,
e ricordi, che nella vita c'è di meglio e che qui, il divertimento,
non sanno cosa sia.
Ne
come organizzarlo.
Sono
australiani.
Arrivano
fino a un certo punto... poi subentra l'eccessivo sciallo e la
massima rilassatezza. Che qui si fa il minimo per sopravvivere.
In
tutti gli aspetti della società.
Abbandono
il tavolo con ormai tre birre di svantaggio, credo destinate ad
aumentare, ma felice di aver migliorato il mio inglese, specie quello
coatto.
Cammino
sul lungomare di Cairns, pensando e scrivendo sulla Moleskine di
Snoopy.
L'Australia
è un paese molto discusso, che forse in Europa, sicuramente in
Italia, è visto un po' troppo come il paese del Balocchi.
Non
dico che si stia male... ma hanno dei grossi limiti e anche parecchi
problemi.
Solo...
diversi dai nostri. Opposti ai nostri, oserei direi.
Ma
anche su questo... ci torniamo che è 'na roba lunga.
Come
avrete capito dalle foto, Cairns è una sorta di piccola cittadina
turistica piena di menate turistiche da offrire.
Sa
di finto. Ne' di selvaggio, ne' di civiltà... un po' di inutile.
La
sera è meglio che di giorno. La gente passeggia in giro felice,
l'aria è più respirabile, ci sono strane luci psichedeliche intorno
agli alberi e la marea è alta, quindi c'è persino la sensazione di
oceano imminente.
Nel
porto mi corico su una panchina, chiudo gli occhi e mi immergo ad
ascoltare il silenzio, avvolto dallo sciabordio delle onde.
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