Sono passati 5 anni da quella notte.
Stamattina, cinque anni fa, era il 6
Aprile 2009.
Radio, telegiornali, quotidiani, siti internet e social network esplodevano nel comunicare la notizia che l'Abruzzo aveva tremato.
Radio, telegiornali, quotidiani, siti internet e social network esplodevano nel comunicare la notizia che l'Abruzzo aveva tremato.
L'Aquila era crollata.
Quello che pochi hanno capito e ancora
meno hanno raccontato, è che nell'arco dei successivi 10 mesi (ma
anche dopo le varie inchieste), sul territorio aquilano si sono
svolte lotte di potere, speculazioni edilizie, intrallazzi mafiosi e,
soprattutto, le prove generali per un corpo di polizia personale
al servizio del Primo Ministro Italiano.
Grazie agli organi della Magistratura
di Firenze e di
Perugia, parte di tutto questo cadde o non si concretizzò.
Grazie ai mezzi di informazione, molti italiani pensarono che tutte
le intercettazioni telefoniche, lo scandalo Bertolaso e il crollo
della Protezione Civile (poco prima che diventasse un S.p.A.)
fosse solo l'ennesimo scandalo di “magna magna”.
Pochi hanno capito che razza di
proiettile ha scampato l'Italia.
Pochi sanno che L'Aquila ha
rappresentato un enorme fallimento nella rete politico-sociale del
berlusconismo.
Pochissimi hanno capito quanto gli
italiani siamo debitori agli aquilani.
Perché sarebbe bastato poco.
Una magistratura più pigra.
Telefonate meno stupide.
Un popolo più pronto alla resa.
Sarebbe bastato... pensate un po'... un
semplice decreto legge in più.
E nessuno ne avrebbe saputo nulla per
anni.
Se fossimo in una storia, in un libro,
in un film... o in fumetto... potremmo dire che i cattivi hanno
perso. Ma tutti sappiamo come stanno le cose: i cattivi non hanno
completamente vinto, ma nessuno dei buoni ha trionfato.
La mia personale storia con l'Aquila
nasce quasi un anno fa, durante il Salone del Libro di Torino.
Io e Luca Amerio stiamo parlando con il
nostro editor della BeccoGiallo, Guido Ostanel per il nostro
nuovo libro.
Non c'è ancora un titolo, ne' un argomento, ma Il Caso Calvi, è andato molto bene, portando a casa un buon successo di pubblico e critica.
Non c'è ancora un titolo, ne' un argomento, ma Il Caso Calvi, è andato molto bene, portando a casa un buon successo di pubblico e critica.
Forti di questa vittoria, cercavamo una
nuova sfida. Volevamo realizzare qualcosa di più moderno, con un
stile grafico e narrativo più accattivante e meno tradizionale.
Mentre discutevamo di possibili
argomenti, fu Guido a dirci:
- Ma… e L’Aquila?
(Sì, a volte le cose possono essere
così semplici.)
Fu un lavoro di ricerca particolarmente
lungo e complesso. Ci vollero settimane per la raccolta del materiale
e due sopralluoghi all’Aquila, uno in Agosto e uno in Ottobre.
Aggiungeteci parlare con molta gente,
leggere parecchi libri e infine… capire come raccontare tutto in un
libro a fumetti. Ecco… incredibilmente, quest’ultima parte fu la
più difficile.
Insieme, ovviamente, a trovare un disegnatore.
Insieme, ovviamente, a trovare un disegnatore.
Secondo le prime stime, questo libro
sarebbe dovuto essere disponibile oggi nelle librerie.
Ma trovare il disegnatore è stato un
lavoro molto difficile e lungo, così il volume è ora in lavorazione
e vedrà la luce per Lucca Comics 2014.
Perché la ricerca è stata così
lunga?
Perché io, Luca e Guido, avevamo
un’idea abbastanza chiara di quali fossero gli obiettivi di questo
libro, di come si sarebbe articolato e di cosa avrebbe dovuto
raccontare.
Serviva qualcuno con lo stile adatto,
con la giusta sensibilità, in grado di trasmettere emozioni vere,
dotato di un tratto piacevole e che avesse un giusto equilibrio tra
l’underground e il commerciale.
I disegni che avete ammirato, sono
opera di Nicolò Fila, giovane talento torinese che ha accettato il
nostro invito a realizzare qualcosa di nuovo.
Grazie Nicolò, assieme faremo un lavoro
splendido!
Approfitto di questo spazio per un
generale grazie di cuore a tutti i disegnatori con cui abbiamo
parlato in questi mesi e che si sono prestati alle prove. In
particolare, un grazie enorme a Lorenzo Susi, con cui non siamo
riusciti a lavorare per un soffio. Lorenzo aveva sviluppato uno stile ad hoc che sfortunatamente non è stato approvato. Andate sul
suo blog a farvi un giro, perché il ragazzo è molto bravo.
Un grazie e un abbraccio a Manfredi Toraldo (avete già visto il suo nuovo blog?) e a David Messina (il
blog è il solito, ma ci sono un botto di nuove robe fighe in
continuazione) che ci hanno dato un grosso aiuto nel trovare i
candidati.
E un grazie a Guido, che ha creduto in
questa nostra idea... decisamente diversa dalla solita linea
editoriale della BG.
In cosa sarà diverso questo libro?
Potrete leggerlo nel prossimo post,
mentre oggi vi consiglio di leggere questo articolo di Repubblica,
che vi farà un quadro aggiornato della situazione aquilana.
Le informazioni ci sono, basta "googolarle".
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