domenica 6 aprile 2014

L'Aquila, lavori in corso


Sono passati 5 anni da quella notte.
Stamattina, cinque anni fa, era il 6 Aprile 2009.
Radio, telegiornali, quotidiani, siti internet e social network esplodevano nel comunicare la notizia che l'Abruzzo aveva tremato.
L'Aquila era crollata.

Quello che pochi hanno capito e ancora meno hanno raccontato, è che nell'arco dei successivi 10 mesi (ma anche dopo le varie inchieste), sul territorio aquilano si sono svolte lotte di potere, speculazioni edilizie, intrallazzi mafiosi e, soprattutto, le prove generali per un corpo di polizia personale al servizio del Primo Ministro Italiano.


Grazie agli organi della Magistratura di Firenze e di Perugia, parte di tutto questo cadde o non si concretizzò. Grazie ai mezzi di informazione, molti italiani pensarono che tutte le intercettazioni telefoniche, lo scandalo Bertolaso e il crollo della Protezione Civile (poco prima che diventasse un S.p.A.) fosse solo l'ennesimo scandalo di “magna magna”.

Pochi hanno capito che razza di proiettile ha scampato l'Italia.
Pochi sanno che L'Aquila ha rappresentato un enorme fallimento nella rete politico-sociale del berlusconismo.
Pochissimi hanno capito quanto gli italiani siamo debitori agli aquilani.

Perché sarebbe bastato poco.
Una magistratura più pigra.
Telefonate meno stupide.
Un popolo più pronto alla resa.
Sarebbe bastato... pensate un po'... un semplice decreto legge in più.
E nessuno ne avrebbe saputo nulla per anni.

Se fossimo in una storia, in un libro, in un film... o in fumetto... potremmo dire che i cattivi hanno perso. Ma tutti sappiamo come stanno le cose: i cattivi non hanno completamente vinto, ma nessuno dei buoni ha trionfato.


La mia personale storia con l'Aquila nasce quasi un anno fa, durante il Salone del Libro di Torino.
Io e Luca Amerio stiamo parlando con il nostro editor della BeccoGiallo, Guido Ostanel per il nostro nuovo libro.
Non c'è ancora un titolo, ne' un argomento, ma Il Caso Calvi, è andato molto bene, portando a casa un buon successo di pubblico e critica.
Forti di questa vittoria, cercavamo una nuova sfida. Volevamo realizzare qualcosa di più moderno, con un stile grafico e narrativo più accattivante e meno tradizionale.

Mentre discutevamo di possibili argomenti, fu Guido a dirci:
  • Ma… e L’Aquila?
(Sì, a volte le cose possono essere così semplici.)

Fu un lavoro di ricerca particolarmente lungo e complesso. Ci vollero settimane per la raccolta del materiale e due sopralluoghi all’Aquila, uno in Agosto e uno in Ottobre.
Aggiungeteci parlare con molta gente, leggere parecchi libri e infine… capire come raccontare tutto in un libro a fumetti. Ecco… incredibilmente, quest’ultima parte fu la più difficile.
Insieme, ovviamente, a trovare un disegnatore.


Secondo le prime stime, questo libro sarebbe dovuto essere disponibile oggi nelle librerie.
Ma trovare il disegnatore è stato un lavoro molto difficile e lungo, così il volume è ora in lavorazione e vedrà la luce per Lucca Comics 2014.

Perché la ricerca è stata così lunga?
Perché io, Luca e Guido, avevamo un’idea abbastanza chiara di quali fossero gli obiettivi di questo libro, di come si sarebbe articolato e di cosa avrebbe dovuto raccontare.
Serviva qualcuno con lo stile adatto, con la giusta sensibilità, in grado di trasmettere emozioni vere, dotato di un tratto piacevole e che avesse un giusto equilibrio tra l’underground e il commerciale.

I disegni che avete ammirato, sono opera di Nicolò Fila, giovane talento torinese che ha accettato il nostro invito a realizzare qualcosa di nuovo.
Grazie Nicolò, assieme faremo un lavoro splendido!


Approfitto di questo spazio per un generale grazie di cuore a tutti i disegnatori con cui abbiamo parlato in questi mesi e che si sono prestati alle prove. In particolare, un grazie enorme a Lorenzo Susi, con cui non siamo riusciti a lavorare per un soffio. Lorenzo aveva sviluppato uno stile ad hoc che sfortunatamente non è stato approvato. Andate sul suo blog a farvi un giro, perché il ragazzo è molto bravo.

Un grazie e un abbraccio a Manfredi Toraldo (avete già visto il suo nuovo blog?) e a David Messina (il blog è il solito, ma ci sono un botto di nuove robe fighe in continuazione) che ci hanno dato un grosso aiuto nel trovare i candidati.

E un grazie a Guido, che ha creduto in questa nostra idea... decisamente diversa dalla solita linea editoriale della BG.
In cosa sarà diverso questo libro?
Potrete leggerlo nel prossimo post, mentre oggi vi consiglio di leggere questo articolo di Repubblica, che vi farà un quadro aggiornato della situazione aquilana.
Le informazioni ci sono, basta "googolarle".

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