martedì 14 ottobre 2014

Carlo Lorenzini, il Guardiano delle Storie


Da quando abbiamo iniziato a parlare sulla nostra pagina facebook di questo nuovo fumetto targato ManFont Team, alcuni di voi mi hanno scritto in privato, chiedendomi cosa fosse, se l'avessi scritto io e se ne consigliassi l'acquisto.
In ordine: è un fumetto fighissimo, no ma mi sarebbe piaciuto e ovvio che sì, perché difficilmente parlo di letture che non consiglio.

Andando al sodo, la prima domanda è quella un pelo più complessa da rispondere. Vi faccio la versione breve: Carlo Lorenzini è Pinocchio.
Sì, quel Pinocchio lì che tutti conosciamo. Solo che è cresciuto, vive nel nostro mondo, a Milano, ed evita che le Storie facciano casino in giro.
E qui... di solito... la spiegazione si fa un pelo più complessa.


Ma non preoccupatevi... un po' di siti inizieranno a parlarne e torneremo sull'argomento. Quindi perché questo post?

In origine dovevano esserci anche un paio di mie storie all'interno di questo libro, ma ho scelto di sacrificarle affinché il tutto andasse in stampa senza che nessuno dello staff grafico ci rimettesse (troppo) in salute.
Ma, oltre ad aver curato la realizzazione del volume, ho scritto la prefazione... e un paio di cari amici mi hanno detto che è bellissima (grazie per avermi dedicato il vostro tempo).

Che compriate o meno il fumetto, la prefazione la offro io.
(La potete leggere di seguito o impaginata come si troverà nel volume un po' più sotto.)




"QUELLO CHE LE STORIE NON DICONO.

Nel libro che state per leggere incontrerete molti personaggi della letteratura classica inseriti in un contesto moderno. Di alcuni ricorderete solo il nome, di altri, ogni singola avventura.

Ammettiamolo: può sembrare un incipit ormai abusato. Ma vi basteranno poche pagine per rendervi conto che Carlo Lorenzini è un'emozione diversa. Non è Fables e non è Once Upon a time. È qualcosa di elegante, di garbato, di onesto. In un parallelo molto alto, è simile alla Lega degli Straordinari Gentlemen... ma più dolce.
Quindi... che cos'è?

Carlo Lorenzini racconta una storia di creazione antica quanto il mondo stesso. Gli uomini inventano storie per rendere la loro vita migliore e così facendo, donano la vita a personaggi immaginari. Questi personaggi, grazie all'amore dei loro lettori, diventano reali.
È un concetto così semplice e al tempo stesso così assurdo, così umano e così divino. Un circolo virtuoso di vita, che parte da poche parole per arrivare alla mente e al cuore di tutti.

Ma queste storie vanno oltre, perché usano uno degli strumenti più potenti della scrittura: il non detto.
Ogni storia deve trovare il proprio equilibrio e, se si è dei bravi narratori, ci si ferma un attimo prima di aver detto tutto... lasciando alla coscienza del lettore abbastanza spazio per emozionarsi. È un meccanismo molto difficile, e quando il non detto si trasforma in suggerito, ci si trova davanti a un grande gioco di prestigio.

Sì, perché alla fine, Carlo Lorenzini è solo un trucco... una scusa.
Una scusa per giocare con il nostro immaginario. Una scusa per sederci e rivivere quelle storie che ci hanno accompagnati per tutta la vita. Una scusa per ricordare quando, da bambini, i nostri genitori ci leggevano le storie, o i nostri nonni ce le raccontavano per farci addormentare con il cuore gonfio di emozioni.

Il personaggio di Pinocchio, protagonista di questo libro, viene chiamato Custode delle Storie; ma è solo un'etichetta. Lui è il primo a lasciare che le storie siano libere di muoversi, di camminare tra noi, di vivere grazie noi... permettendo a noi, di vivere meglio, grazie a loro.
Perché le storie ci ispirano, ci fanno sognare, ridere, piangere, gioire... e a volte, ci aiutano a essere persone migliori. Anche quando la realtà è difficile, anche quando fare la scelta giusta è doloroso, anche quando essere persone migliori ci sembra impossibile.

E se alla fine di questo volume avrete, di nuovo, il cuore gonfio di emozioni, sappiate che, in parte, è merito vostro. Perché ciò che non viene detto, viene lasciato alla fantasia del lettore... il terreno più fertile per ogni storia."


Manfredi Toraldo (storia) Jacopo Tagliasacchi (matite), Virginia Chiabotti e Alessandro Alessi Anghini (chine) Giorgia Lanza (colori).
Copertina by Elena Casagrande.

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