In ordine: è un fumetto fighissimo, no ma mi sarebbe piaciuto e ovvio che sì, perché difficilmente parlo di letture che non consiglio.
Andando al sodo, la prima domanda è quella un pelo più complessa da rispondere. Vi faccio la versione breve: Carlo Lorenzini è Pinocchio.
Sì, quel Pinocchio lì che tutti conosciamo. Solo che è cresciuto, vive nel nostro mondo, a Milano, ed evita che le Storie facciano casino in giro.
E qui... di solito... la spiegazione si fa un pelo più complessa.
In origine dovevano esserci anche un paio di mie storie all'interno di questo libro, ma ho scelto di sacrificarle affinché il tutto andasse in stampa senza che nessuno dello staff grafico ci rimettesse (troppo) in salute.
Ma, oltre ad aver curato la realizzazione del volume, ho scritto la prefazione... e un paio di cari amici mi hanno detto che è bellissima (grazie per avermi dedicato il vostro tempo).
Che compriate o meno il fumetto, la prefazione la offro io.
(La potete leggere di seguito o impaginata come si troverà nel volume un po' più sotto.)
"QUELLO CHE LE STORIE NON DICONO.
Nel libro che state per
leggere incontrerete molti personaggi della letteratura classica
inseriti in un contesto moderno. Di alcuni ricorderete solo il nome,
di altri, ogni singola avventura.
Ammettiamolo: può
sembrare un incipit ormai abusato. Ma vi basteranno poche pagine per
rendervi conto che Carlo Lorenzini è un'emozione diversa. Non
è Fables e non è Once Upon a time. È qualcosa di
elegante, di garbato, di onesto. In un parallelo molto alto, è
simile alla Lega degli Straordinari Gentlemen... ma più
dolce.
Quindi... che cos'è?
Carlo Lorenzini
racconta una storia di creazione antica quanto il mondo stesso.
Gli uomini inventano storie per rendere la loro vita migliore e così
facendo, donano la vita a personaggi immaginari. Questi personaggi,
grazie all'amore dei loro lettori, diventano reali.
È un concetto così
semplice e al tempo stesso così assurdo, così umano e così divino.
Un circolo virtuoso di vita, che parte da poche parole per arrivare
alla mente e al cuore di tutti.
Ma queste storie vanno
oltre, perché usano uno degli strumenti più potenti della
scrittura: il non detto.
Ogni storia deve trovare
il proprio equilibrio e, se si è dei bravi narratori, ci si ferma un
attimo prima di aver detto tutto... lasciando alla coscienza del
lettore abbastanza spazio per emozionarsi. È un meccanismo molto
difficile, e quando il non detto si trasforma in suggerito,
ci si trova davanti a un grande gioco di prestigio.
Sì, perché alla fine,
Carlo Lorenzini è solo un trucco... una scusa.
Una scusa per giocare con
il nostro immaginario. Una scusa per sederci e rivivere quelle storie
che ci hanno accompagnati per tutta la vita. Una scusa per ricordare
quando, da bambini, i nostri genitori ci leggevano le storie, o i
nostri nonni ce le raccontavano per farci addormentare con il cuore
gonfio di emozioni.
Il personaggio di
Pinocchio, protagonista di questo libro, viene chiamato Custode
delle Storie; ma è solo un'etichetta. Lui è il primo a lasciare
che le storie siano libere di muoversi, di camminare tra noi, di
vivere grazie noi... permettendo a noi, di vivere meglio, grazie a
loro.
Perché le storie ci
ispirano, ci fanno sognare, ridere, piangere, gioire... e a volte, ci
aiutano a essere persone migliori. Anche quando la realtà è
difficile, anche quando fare la scelta giusta è doloroso, anche
quando essere persone migliori ci sembra impossibile.
E se alla fine di questo
volume avrete, di nuovo, il cuore gonfio di emozioni, sappiate che,
in parte, è merito vostro. Perché ciò che non viene detto, viene
lasciato alla fantasia del lettore... il terreno più fertile per
ogni storia."
Manfredi Toraldo (storia) Jacopo Tagliasacchi (matite), Virginia Chiabotti e Alessandro Alessi Anghini (chine) Giorgia Lanza (colori).
Copertina by Elena
Casagrande.
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