martedì 24 gennaio 2017

Un personaggio in cerca di un palco


Omaggiare per omaggiare, mi sembrava giusto riprendere il buon Maccio in un suo grande classico: https://www.youtube.com/watch?v=8Su7xS9xVZA

Sono un persona complicata.
Lo sono sempre stata.

Non è per l'infanzia difficile, per la fase da bullo o l'adolescenza da secchione... e neppure per il disagio dell'Università (nota a parte... ma quanto ci vuole a crescere?).
Lo sono e basta. Ho fatto pace con questa cosa molti anni fa, tanto chi mi vuole bene lo accetta e degli altri non mi importa.

Ciò non toglie che lavori su di me per migliorarmi da circa metà della mia vita. Recentemente il mio terapeuta mi ha detto:
- Luca, quando ha giornate difficili scrivi una lettera di odio verso la persona con cui sei incazzato. E poi la butti.
Vi assicuro che è un esercizio terapeutico davvero valido, solo che oggi non mi basta.

Oggi faccio un lavoro che non mi piace fare perché la persona che doveva farlo l'ha fatto male e se n'è andata lasciando le cose a metà. 
Quindi oggi è una giornata difficile e voglio un palco.

Per me è importante essere uno dei buoni.
Lo è sempre stato.

In Preacher di Garth Ennis c'è una vignetta in cui il padre dice al figlio:
- Devi essere uno dei buoni perché nel mondo ci sono già troppi cattivi.

Quando lessi quella che forse è una delle vignette più belle e famose di tutta la saga... ne venni fulminato perché io quel dialogo l'avevo vissuto (grazie a dio senza tutto il contesto straziante che, chi ha letto al storia, conosce).
Ma essere uno dei buoni cosa vuol dire?
Chiaramente nulla, è un giudizio soggettivo e parziale. Può voler dire che gli altri ti ritengono una bella persona, che agisce guidato da una bussola morale socialmente corretta.
Ma anche il sentirsi buoni, in pace con se stessi e con la propria coscienza.
Quindi è una forma di giudizio, il primo è del pubblico, il secondo è del personaggio.

La maggior parte della gente è stronza.
Se ne va senza preavviso, non ha le palle di affrontare le conseguenze e pensa che tutto le sia dovuto. Alcuni di questi fenomeni sono anche abbastanza arroganti da farti un pippone morale... perché loro se ne vanno, ma lo stronzo sei tu.

Io oggi sono qui a "metterci una pezza", come si dice.
E fortunatamente posso contare su validi amici.
Anche perché io qualche esperienza di business alle spalle ce l'ho. Negli anni ho perso finti amici e soci, ovvio... ma ne ho sempre guadagnati di più. La cosa buffa è che poi io sono andato avanti ma chi se ne è andato, è scomparso in un oblio di nulla... perché quando sei una persona inconcludente, arrogante, perditempo e falsa... è molto probabile che parlerai con tanta gente, stringerai un sacco di mani, elargirai tanti sorrisi e sarai sempre in mezzo a mille cose... ma non ne concluderai mai nessuna. Stringerai sempre mani finché non faranno male, il sorriso diventerà una paresi e le chiacchiere le ascolteranno sempre meno persone.

Ma cosa fa di me una persona buona, oggi? Di me, che sono qui a prendermi un palco per sfogarmi, rovesciando in un post bile ed ego in una pausa caffè decisamente troppo lunga.
...
...
...
Onestamente non lo so.

Sono qui a sistemare i casini di altri... ma lo faccio perché voglio.
E' anche la cosa giusta da fare? Sì, marginalmente.
Quindi cosa fa di me il buono?
Forse solo che quando sbaglio chiedo scusa, che quando cado mi rialzo e che affronto sempre le conseguenze delle mie azioni.
Oggi, che è una giornata difficile, non mi viene in mente altro.

Non ricordo chi disse "nella vita non rimpiangerai ciò che hai fatto, ma ciò che non hai fatto" ma aveva ragione.
E vale per tutto.
Anche per i pugni!

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